Perché vengono ancora girati film in bianco e nero?
All’inizio del XIX secolo, non appena le prime fotografie in bianco e nero furono presentate al pubblico, gli inventori iniziarono a cercare un modo di produrre immagini a colori per migliorare la nuova tecnologia. In seguito, quando iniziarono a circolare le prime bobine cinematografiche, si pensò fin da subito a come produrre film a colori e con la colonna sonora integrata.
Rendere la tecnologia a colori affidabile, conveniente e facile da vedere si è rivelato un problema ostinatamente difficile da risolvere. La pellicola a colori fu sperimentata inizialmente alla fine del XIX secolo e diventò economicamente redditizia negli anni '30, ma fino agli anni '50 la maggior parte dei film era ancora girata in bianco e nero. Anche negli anni Sessanta, quando epopea a colori di The Sound of Music (Tutti insieme appassionatamente, nella versione italiana), Il laureato e Cleopatrariempivano le sale di mezzo mondo, grandi film come Il dottor Stranamore, La dolce vita e A Hard Day (Tutti per uno) erano ancora girati in bianconero.
Rifiuto del colore
Nel 1966 gli Studios holliwoodiani - allora pionieristici in questo - decisero di mettere definitivamente a riposo il bianco e nero e iniziarono a produrre solo film a colori. Negli anni successivi, il bianconero cinematografico fu quasi del tutto eliminato dalla cinematografia tradizionale. Di tanto in tanto, però, spuntavano film di successo (o almeno acclamati dalla critica) ancora in bianco e nero. Probabilmente riconoscerete alcuni di questi film:
● Night of the Living Dead (1968) - La notte dei morti viventi
● Young Frankenstein (1974) - Frankenstein Junio
● Eraserhead (1977) - Eraserhead - La mente che cancella
● Clerks (1994)
● Manhattan (1979)
● The Elephant Man (1980)
● Raging Bull (1980) - Toro Scatenato
● She’s Gotta Have It (1986) - Lola Darling
● Schindler’s List (1993)
● Ed Wood (1994)
● Clerks (1994) - Clerk - Commessi
● Sin City (2005)
● The Artist (2011)
● C'è ancora domani (2023)
Tutti film realizzati molti anni dopo la fine ufficiale del bianco e nero, quando il pubblico si aspettava che ogni nuovo film fosse a colori. E questa è solo una selezione parziale.
Le motivazioni di una scelta in 'bianco e nero'
Perché alcuni film moderni sono in bianco e nero quando l'intera industria cinematografica è ormai dedita al colore? E perché vengono realizzati ancora oggi film così? Ci sono alcune ottime ragioni, vediamole.
Budget ristretti e limitazioni economiche
Ai tempi delle pellicole, prima che il digitale prendesse il sopravvento, c'era una notevole differenza tra i costi di elaborazione e riproduzione delle pellicole a colori e quelli delle pellicole monocromatiche. Il bianco e nero è stato a lungo un mezzo più semplice ed economico da elaborare.
Almeno due dei film in bianco e nero dell'elenco precedente citano restrizioni di budget come ragione per girare in b&w. Secondo MTV, She's Gotta Have It di Spike Lee aveva un budget modesto di 175.000 dollari, che comunque superava quello di Kevin Smith di 27.575 dollari per Clerks. In entrambi i casi, questi lungometraggi servirono da trampolino di lancio per film di maggiore successo, infatti Clerks II e Clerks III, realizzati nel 2006 e nel 2022, non avevano queste restrizioni ed entrambi sono film a colori.
Motivazioni artistico-creative
Il costo dell'elaborazione della pellicola non è più fondamentale nell'era digitale, poiché qualsiasi effetto visivo può essere ottenuto facilmente in fase di post-produzione. Quindi oggi, la realizzazione di un film in bianco e nero, è solo davvero una decisione di stile e artistica. Detto questo, i film realizzati tra il 1966 e i primi anni 2000 si affidavano ancora alla pellicola e, come abbiamo visto, furono realizzati film monocromatici notevoli.
Toro Scatenato è forse il caso più famoso e la decisione di Scorsese di girare in bianco e nero è stata in parte dovuta all'estetica, ma anche per distinguerlo da una serie di film sulla boxe usciti nello stesso periodo, in particolare i film di Rocky. Anche per Manhattan la decisione di Woody Allen fu creativa, in quanto intendeva evocare la New York della sua giovinezza e il bianco e nero gli consentì di girare alcune stupende riprese della città. In Eraserhead David Lynch voleva che il film apparisse surreale e la monocromia si adattava perfettamente allo scopo. E per Sin City, Frank Miller e Robert Rodriguez volevano fare riferimento alle origini del fumetto.
Lo sconvolgente Schindler's List valse a Spielberg il suo primo Oscar e rappresentò una sorta di svolta artistica per un regista, famoso fino a quel momento per i film d'azione e d'avventura ad alto budget. Il fatto di essere girato in bianco e nero non solo servì a creare l'atmosfera cupa del film, ma permise anche di realizzare una delle sequenze più commoventi. Nella scena del Ghetto di Varsavia, il cappottino rosso della bambina servì per distinguerla dalla massa in bianco e nero delle altre figure. Più avanti nel film, Schindler vede il cadavere della bambina, riconoscibile solo dallo stesso cappottino che indossava. La stretta regola della monocromia viene infranta per un singolo personaggio, una ragazzina senza nome con un cappotto rosso, simbolo di innocenza e umanità.
Evocazioni storiche
È difficile immaginare il pluripremiato The Artist del 2011 come qualcosa di differente da un film in bianco e nero. Ambientato nel 1927, il capolavoro di Hazanavicius è anche un film "muto", sebbene abbia una colonna sonora prevalentemente musicale e quindi evoca davvero l'epoca che sta ritraendo. Ed Wood, il film di Tim Burton del 1994, è ambientato nell'industria cinematografica degli anni Cinquanta: anche in questo caso, la scelta del bianco e nero era perfettamente in linea con il contesto. Lo stesso vale per 'C'è ancora domani, ambientato nella Roma del dopoguerra, Nel film la regista Paola Cortellesi ha voluto espressamente riferirsi al neo-realismo cinematografico italiano del dopoguerra girato prevalentemente in bianco e nero. E la commedia horror Frankenstein Junior di Mel Brooks fu realizzata in bianco e nero per ricordare i classici film horror della Universal Pictures con vampiri, lupi mannari e mummie.
Scene tagliate e altre finalità di sceneggiatura
Il bianco e nero viene utilizzato anche in alcune scene di film a colori. Il Mago di Oz (del 1939) inizia e finisce in tonalità seppia, quando Dorothy è nel mondo reale, mentre la parte fantastica è in un meraviglioso Technicolor. Nel film di Oliver Stone sull’assassinio di John F.Kennedy (JFK del 1991, Oscar per Miglio Montaggio e Miglior Fotografia), l'azione passa dal colore al bianco e nero per illustrare diverse parti della narrazione. L’utilizzo del bianco e nero è anche comune per le scene che raccontano del passato rispetto alla linea temporale principale, come per la rappresentazione dei ricordi.
Coinvolgimento del pubblico
Il bianco e nero può essere una scelta per motivi di budget di produzione o una scelta puramente artistico-creativa, ma nel cinema moderno può ancora essere un modo di far risaltare un film. Anche la musica può essere utilizzata per evocare determinate epoche o suscitare uno stato d'animo, per questo è una scelta importante quanto il colore delle immagini. È uno dei motivi per cui avere la possibilità di scegliere tra i cataloghi di Production Music che abbracciano epoche e stati d'animo diversi, può rappresentare il tocco finale indispensabile per il tuo capolavoro.